La scarpa è l’elemento essenziale dell’abbigliamento della donna anche se, fin dalle origini, la scarpa avrebbe avuto il compito di proteggere il piede. Nata già nell’antichità e arrivata fino a noi in numerose varianti di forma, dimensione e colore, oggi la scarpa ha assunto un’importanza soprattutto estetica.
Sono sicura che nessuna di noi si è posta mai la domanda: da quante parti è formata la scarpa che indosso? Ora cerco di aiutarvi.
Com’è fatta una scarpa: la Tomaia
La tomaia è un termine che ha origine dalla parola greca tomàrion che significa pezzetto tagliato ed è la parte superiore della scarpa. Ha una forma sagomata e viene unita alla suola tramite una cucitura o con l’incollaggio. La tomaia può essere realizzata in un unico pezzo oppure essere formata da mascherina, tallone, gambetto, pattella e punta.
Il prendilacci è la parte della mascherina in cui sono ricavati gli occhielli nei quali scorreranno i lacci. I gambetti rappresentano le pareti laterali della scarpa e vengono uniti nella parte posteriore della stessa.
La mascherina è la parte anteriore (fino alla punta) e laterale della tomaia. Da notare che in alcuni modelli di scarpe la punta non esiste ed è la mascherina che, allungandosi, va a formare la punta della scarpa.
Discorso diverso per i sandali che si caratterizzano per avere una tomaia ridotta e solitamente costituita da fasce sagomate, lacci, strisce e cinturini saldati alla suola, che si assicurano al piede tramite nodi, fibbie, bottoni, velcro e provvedono a tenere la calzatura ferma intorno al piede.
I materiali che si usano per realizzare la tomaia sono diversi, a seconda dei tipi di scarpa e degli usi a cui sarà destinata. Generalmente, si tratta di pelle, camoscio, tessuto o plastica. In verità io uso sempre la pelle, alle volte vengo affascinata da una particolare fantasia di tessuto e la utilizzo per realizzare un articolo moda.
Com’è fatta una scarpa: la fodera
Nella costruzione delle scarpe un elemento al quale prestare molta attenzione, per rendere la scarpa di qualità, è la fodera, il rivestimento interno, in stoffa o in pelle, della tomaia o di una parte della stessa. In pratica, è la parte della scarpa che rimane a contatto con il piede, è per questo che la sua lavorazione e il materiale con cui è costituita andrà a definire la qualità della calzatura. La fodera è inoltre importante perché molta della comodità di una scarpa dipende proprio dalla sua presenza o meno. Solitamente io per la salubrità della calzatura uso sempre fodere in pelle che permettono al vostro piede di respirare.
Com’è fatta una scarpa: la pattella
La pattella è la striscia di pelle posta sotto ai gambetti e cucita alla mascherina. È quasi sempre realizzata con lo stesso materiale di cui è composta la tomaia e il suo scopo è proteggere il collo del piede.
Soprattutto negli scarponi, per impedire ad acqua e neve di penetrare all’interno, la linguetta viene unita ai gambetti per mezzo del soffione, una sottile striscia dello stesso materiale di cui è costituita la tomaia.
Com’è fatta una scarpa: il tallone
Il tallone rappresenta un riporto che può essere vero o finto e che si trova nella zona posteriore della tomaia, in concomitanza al contrafforte, cioè il punto in cui i due gambetti vengono cuciti insieme. Quando è finto il suo scopo è quello di mascherare la cucitura, se è vero ha anche la funzione di rinforzare la scarpa.
Com’è fatta una scarpa: il puntale o punta
La punta è la parte anteriore della scarpa e svolge un ruolo fondamentale. Influisce non solo sull’aspetto di un determinato paio, ma anche sul comfort e sulla forma ottica della silhouette.
Di seguito vi elenco le più conosciute:
La punta rotonda è una delle più universali e senza tempo. Secondo gli specialisti, ha anche un effetto benefico sui nostri piedi. Le scarpe con la punta arrotondata non stringono le dita, per cui potrai facilmente evitare le abrasioni e il fastidio. Questo tipo di calzature è adatto alle donne con piedi grandi e larghi.
Un altro tipo di punta, anche se un po’ meno popolare, è quello a mandorla. Come si può facilmente intuire, sembra una mandorla, quindi non è né completamente rotonda né appuntita, si assottiglia dolcemente verso la base. Le scarpe di questa forma si distinguono per la loro incredibile eleganza e, inoltre, si adattano a quasi tutti i piedi.
Le scarpe dalla punta allungata ormai da anni godono di un interesse costante. Questo perché slanciano e snelliscono otticamente le gambe. È inoltre possibile intensificare facilmente questo effetto scegliendo le pumps a punta color carne o del colore dei collant. C’è un solo “ma”. Se hai i piedi larghi, le scarpe a punta potrebbero stringerti e provocare fastidio.
La punta quadra è attualmente il tipo di punta più trendy. Questo modello di scarpe possiede una serie di vantaggi. Prima di tutto: non stringe le dita, e in secondo luogo: la punta tagliata in modo netto accorcia otticamente i piedi.
Com’è fatta una scarpa: la suola ed il tacco
Parlando della composizione delle scarpe non possiamo non citare il tacco e la suola, gli elementi che, probabilmente, conosci meglio.
La suola della scarpa ne costituisce il fondo ed è la superficie che quando cammini entra in contatto con il piano di appoggio. La suola cosiddetta “a cassetta” è una versione particolare che possiede i bordi rialzati, nei quali viene introdotta la tomaia. Utilizzata soprattutto per le sneaker, ma diffusa anche nelle calzature più formali, questo tipo di lavorazione consiste nel cucire il bordo del fondo con la tomaia in modo tale da assicurare un’ottima robustezza ed abbassando il rischio che la tomaia possa staccarsi.
La suola può essere realizzata con materiali diversi, in base al tipo di scarpa a cui è destinata. La più pregiata è quella in cuoio con certificazione di “vera pelle” che viene utilizzata su scarpe di qualità medio-alta e nel settore luxury. La suola in materiali plastici e gomma è molto utilizzata invece nelle scarpe invernali, nelle sneakers e negli stivali da lavoro. La suola in corda, ottenuta intrecciando variamente od avvolgendo in piano della corda, è applicata soprattutto alle espadrillas.
Anche il “disegno della suola” ha un suo scopo preciso: la suola carrarmato, per esempio, trova l’impiego ideale sugli scarponi e gli anfibi, date le sue doti di elevato grip anche in situazioni difficili.
Infine, con il termine di suola sbordata si indica quella suola in cui il profilo sporge di una misura costante lungo l’intero perimetro della tomaia montata.
La suoletta, invece, è il rivestimento sottile che viene incollato sul sottopiede per nascondere eventuali difetti del sottopiede stesso.
Fra le parti della scarpa il tacco costituisce il rialzo che viene posto inferiormente alla calzatura, in prossimità del tallone. Il suo scopo è dare alla scarpa un determinato assetto.
Esistono diversi tipi di tacco che vanno da quello basso (circa 2 cm) come nelle calzature normali, fin a quello alto che raggiunge e a volte supera i “fatidici” 12 centimetri delle scarpe da donna.
Il tacco viene realizzato in materiali diversi che sono: cuoio, gomma e plastica.
Il progresso tecnologico degli ultimi anni ha investito anche i tacchi e oggi la loro realizzazione vede l’impiego massiccio delle materie plastiche, specialmente nella composizione delle scarpe da donna.
La plastica offre la grande comodità di poter essere fusa e colata in stampi, consentendo la realizzazione di forme che sarebbero impossibili con i vecchi metodi. Per una rifinitura in linea con l’estetica della scarpa, il tacco viene rivestito in pelle o cuoio oppure verniciato, a seconda dell’esigenza dello stilista.
Polistirolo ed ABS sono i due materiali maggiormente utilizzati. Per garantire la solidità necessaria a sostenere il peso di una persona, quando i tacchi sono particolarmente alti e sottili vengono rinforzati da un’anima in acciaio dello spessore di circa 5 mm che viene inserita nello stampo e inglobata nel tacco stesso al momento della colatura. La protezione del tacco viene garantita con l’inserimento di un sottotacco in poliuretano che, notoriamente, è un materiale altamente resistente all’abrasione.
Di tacchi ne esistono a decine, io di solito scelgo quelli più comodi dopo averli provati su me stessa. Mi sembra giusto e rispettoso nei confronti di chi indossa le mie scarpe di provare ed usare in prima persona le scarpe che produco e vendo.
L’ultimo elemento nella composizione delle scarpe è il guardolo: quasi un trait d’union fra la suola e la tomaia, questa sottile striscia di cuoio flessibile segue il profilo della suola e su di essa vengono cucite da un lato la tomaia ed il sottopiede e dall’altro la suola.
Per la prossima stagione invernale il mio fornitore preferito mi ha presentato un guardolo prezioso e appena l’ho visto me ne sono innamorata.
Ovviamente, in base alla scarpa, gli elementi possono variare e grazie all’unione tra tecnologia e artigianalità posso dar forma al mio estro e creare la tua calzatura in modo che si intoni con la tua personalità.
Io creo a gusto mio e dei miei artigiani ma se a te piace un mio articolo ma non il colore, se a te piace una suola al posto di un’altra o se a te piace un cinturino di un altro articolo esprimi il tuo desiderio quando fai l’ordine: ti contatterò e farò il possibile per esaudire il tuo sogno.
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