Bizzarro pensare che questo sandalo veniva indossato dai faraoni ed era di gran moda. Comodi e colorati, li indossiamo in casa, in piscina, al mare, ovunque… stiamo parlando degli infradito, l’accessorio più longevo della storia della moda e, sicuramente, il più diffuso in ogni angolo del mondo. Basti pensare che esiste addirittura una “festa degli infradito”, è il Flip Flop Day, che si celebra ogni anno, dal 2007, il 16 giugno!
Sono le calzature più usate in estate: comodi, pratici e versatili, gli infradito sembrano godere di un successo intramontabile. Anche nel mondo dello sport sono ampiamente usati, non tanto per praticarlo, quanto come calzatura “di servizio” che permette un cambio comodo, pratico e veloce.
I sandali bassi più gettonati e conosciuti di sempre hanno una storia degna di nota: gli infradito potrebbero addirittura essere considerati come le prime scarpe della storia. Scopriamo di più sulle loro origini.
Infradito: cenni storici
Del primo prototipo mai realizzato nella storia degli infradito si ha una testimonianza in Mesopotamia, tramite una lastra di pietra risalente all’anno 2250 a.C., che ritrae il re Naram-Sin con queste calzature. Analogamente, un prototipo simile è stato realizzato in Egitto nello stesso periodo, avvalendosi di suole di legno e strisce di papiro.
I sandali infradito furono inventati nell’antico Egitto circa 3.500 anni fa. Queste calzature però erano considerate uno status symbol e le possedevano soltanto i ricchi e i sacerdoti, e primi fra tutti i faraoni e i loro familiari. I modelli più semplici avevano la suola in cuoio, oppure in papiro intrecciato, ed erano fermati ai piedi con listelli di cuoio. Ma per i regnanti potevano anche essere d’oro. Si trovano molte testimonianze nei dipinti e nei reperti provenienti dalle varie tombe reali.
Uno su tutti, il trono di Tutankhamon: il giovanissimo faraone e la sua sposa bambina indossano sandali dall’aspetto prezioso e sorprendentemente simili ai nostri moderni infradito. In una famosa raffigurazione i due sposi indossano un sandalo ciascuno: ciò sembra voler indicare che condividendo lo stesso paio di sandali, re e regina condivideranno il matrimonio e il potere per sempre, in ricchezza e povertà, cioè con o senza i sandali, simboli appunto del loro status.
Altre grandi popolazioni li utilizzarono già nell’antichità: i Maasai in Africa li realizzavano con pelle animale, in India con fibre di legno, in Messico con yucca e in Asia con fibra di riso.
L’impennata nella popolarità di tali ciabattine, tuttavia, sarebbe arrivata dopo la Seconda Guerra Mondiale: i soldati americani giunsero in Giappone e familiarizzarono con lo zori giapponese, una tipologia di infradito dalla tradizione antichissima realizzato con materiali naturali e tipicamente indossato con i calzini.
Dalla curiosità dei soldati americani, i primi zori iniziarono a circolare anche negli USA. Negli anni 50 divennero un vero successo. Venivano indossati per lo più in spiaggia, per evitare di bruciare le piante dei piedi. Anche il loro nome presto cambiò, seguendo così la scia del successo: inizialmente chiamati jandals – un termine coniato mixando le parole “Japan” e “sandals” – finirono presto per diventare le cosiddette “flip flop”.
La storia degli infradito vede un ulteriore passo avanti negli anni 60, quando questi divennero ancor più popolari dopo essere diventati di tendenza anche in Italia, Grecia e Spagna. L’anno della svolta fu il 1962: l’azienda brasiliana Alpargatas, di cui fa parte Havaianas, ne creò una variante super resistente in gomma.
Nel 1966, Alpargatas registrò il brevetto del primo infradito in gomma e – dulcis in fundo – replicò una texture simile alla trama di paglia di riso sulle fibbie: fu nient’altro che un omaggio alla celebre calzatura giapponese.
Oggi gli infradito vengono comunemente indossati soprattutto in estate, e piacciono a molti perché sono comodi, ariosi e pratici, e, quelli di gomma, anche coloratissimi e simpatici.
Infradito: il caso Havaianas
Quando si pensa agli infradito viene subito in mente una suola in gomma e un laccetto in plastica dalle combinazioni di colori più vari. Uno dei casi commerciali più importanti negli ultimi decenni è quello di Havaianas che neòò’estate del 2008 è riuscita a conquistare l’Italia imponendosi come l’infradito d’eccellenza degli ultimi anni.
Le Havaianas, come accenato, nascono nel 1962 in Brasile su ispirazione al sandalo “zori” giapponese, realizzato in paglia di riso. Le prime Havaianas presentavano impressa la trama a chicchi di riso nella suola di caucciù, proprio a richiamare l’ispirazione nipponica. In soli due anni tutti i brasiliani calzavano i “sandálias havaianas” bianchi e blu e nel 1966 venne depositato il brevetto del modello di infradito. Nel 1969, a seguito di un errore di produzione che tuttavia si trasformò in un grande successo, la gamma colore si ampliò quando venne prodotto il laccetto verde.
Un successo così grande che già negli anni 70 ci furono i primi casi di imitazioni che obbligarono la casa madre a divulgare una campagna con lo slogan “Mettiti al riparo dalle false Havaianas! Quelle vere non si sformano, non puzzano e non perdono le fascette!”
L’innarrestabile successo decretò anche il suo inserimento tra i prodotti del monitoraggio dell’inflazione del Brasile, accanto a riso e fagioli. Insomma, nel 1980 le Havaianas erano considerate come un bene di prima necessità.
La scalata non si ferma: arrivano nuovi colori e stampe sulla suola e, passo dopo passo, dal 1999 tutto il mondo. La sfida per il futuro? Lo sviluppo di una linea fashion e altri modelli di calzature senza dimenticare l’importanza del basso impatto ecologico.
Infradito: i consigli dei podologi
Gli esperti consigliano di indossare gli infradito solo per brevi periodi e non per camminate prolungate, a causa dell’innaturale postura che costringe il piede ad agganciarsi alla stringa infradito assumendo una posizione “a tenaglia” che lo obbliga ad un superlavoro per non perdere aderenza.
Proprio per questo motivo, nonostante la loro ampia diffusione, i podologi ribadiscono che gli infradito possono causare danni alla salute dei piedi. Le stringhe laterali, inoltre, causano attrito sulla pelle con il movimento e questo può provocare l’esfoliazione e tra le dita su cui insiste il laccio possono insorgere delle micosi.
In ultimo, i modelli completamente privi di tacco impediscono il corretto appoggio del piede, incidendo sulla distribuzione del peso corporeo e sulla circolazione del sangue procurando, di conseguenza, un senso di debolezza alle caviglie e talvolta dolore ai polpacci. Tuttavia, questi danni si riscontrano solo per un uso continuo e prolungato nel tempo. Quindi via libera all’infradito al mare e in piscina, ma senza abusarne!
Infradito: unicum nel suo genere?
Estremamente ricca è la capacità degli infradito di adattarsi alle tendenze di moda e allo spirito di chi li indossa. I sandali flip flop riescono ad adattarsi perfettamente a tutte le esigenze fashion: minimal da un lato e tripudio di soluzioni gioiello dall’altro, senza dimenticare le rivisitazioni dei grandi classici o le commistioni tra generi diversi, cosa a cui questo tipo di calzatura sembra prestarsi davvero in maniera eccellente.
Trionfano i materiali più disparati, dal classico sughero alla corda, passando dalle soluzioni in pelle. Non mancano le soluzioni più scintillanti e preziose per accompagnare con stile ed eleganza le serate estive, senza rinunciare alla sensualità, perfetti anche per abiti da sera e da cocktail. E non dimentichiamo l’uso più classico: la ciabattina infradito da mare. Tutto tranne che banale, perché le soluzioni sono molteplici e gli stili, i colori e i materiali sono quanto di più ricco e stimolante ci si aspetti da una ciabatta da mare.
Ci accompagnano da sempre e simboleggiano libertà, praticità, poliedricità e stile. Un fil rouge fatto di glamour e bellezza che unisce tante generazioni in unico splendido ritratto di donna.
Anche i nostri artigiani di utilizzano sughero e pelle per realizzare i molteplici modelli di cui si compone la nostra collezione estiva. Visita l’e-shop di Stefania Ganassini per scoprire le novità per l’estate 2021.
Ricorda che è possibile scegliere un altro colore, tipo di pellame e/o tipo di suola compatibilmente con la disponibilità di magazzino e che le nostre calzature vengono realizzate con numeri dal 32 al 45 (anche mezzi numeri). Contattaci per definire la personalizzazione.
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