E’ tutto il giorno che penso a tutte le scarpe della mia vita. Le prime scarpette della mia vita erano in morbida pelle bejge misura 18, le ho ancora nel cassetto del comò: le mie prime bebè.
Poi i sandaletti di stoffa con la suola in gomma che lasciavano intravvedere le mie piccole dita morbide, rossi e bianchi un anno e l’anno dopo blu e bianchi: li vendono ancora.
I topolino blu con i due buchi sopra che sorridevano come occhi felici; penso di averle indossate per tutto il periodo delle elementari e delle medie; le passavo anche a mio fratello Max più piccolo di me: erano indistruttibili. Papà ogni sabato gli dava una bella spazzolata e le passava con la crema: lo ricordo come se fosse adesso papà a petto nudo nella nostra terrazza piena di gerani fioriti sotto la pergola di vite.
Per la Comunione le mie prime ballerine in pelle bianche con la suola in cuoio e per la Santa Cresima il secondo paio di bebè rigorosamente in vernice blu.
In terza media le mie prime scarpe con il tacco, color cuoio chiaro con mascherina e tallone con cinturino alla caviglia e della stessa marca per l’inverno i miei primi stivali alti fino al ginocchio: me li ha regalati mia zia che li ha comprati anche per lei: che ridere quando li indossavamo nello stesso giorno: lei con il look elegante come si addice ad una professoressa di italiano mentre io con un look strambo, da adolescente, adatto alla mia età ed al mio temperamento. Ricordo che a quei tempi la mamma mi confezionava i vestiti ed i pantaloni seguendo i cartamodelli di Burda mentre io sfogliavo “Cioè” la rivista degli adolescenti che trattava temi legati alla moda, alla musica, al cinema, alla cronaca rosa, all’amore e alla sessualità. Lo leggevo insieme alle mie amiche al campetto dove ogni pomeriggio ci incontravamo dopo aver assaporato il budino che ci preparava mia mamma.
Al liceo con la mia amica del cuore ci siamo regalate un paio di ballerine in vernice rossa con i fiocchi a clip intercambiabili: le ho fatte risuolare dal calzolaio innumerevoli volte: il primo acquisto senza la presenza dei miei genitori.
Da adolescente solo scarpe di tela, qualche mocassino e le classiche Clarks di mille colori.
In seguito il primo decoltè elegante con tacco 12 a spillo, giù per le scale ricoperte di riso: le mie candide decoltè da sposa (le ho ancora da qualche parte in cantina).
Successivamente sono arrivati i comodi sandali alla tedesca per contenere i piedi gonfi della maternità: tanto brutti e così comodi.
E poi solo tacchi bassi e scarpe da ginnastica per inseguire agevolmente i miei figli, provando a difenderli da tutte le insidie della vita; tenendoli in braccio e consumandoli di baci. Ora camminano sulle loro scarpe in città lontane dalla mia: vivono la loro vita, li ho lasciati andare ricordando loro che anche se non li terrò più in braccio, ci sarà sempre un posto nel mio cuore: papà e mamma vi amano.
Oggi mi guardo allo specchio e sono felice: indosso uno splendido abito blu ed un bel paio di scarpe con il tacco color argento che mi sono confezionata per il matrimonio di mio nipote.
Mentre penso agli anni che sono volati e a tutte le scarpe che ho indossato, passeggio in giardino per andare a trovare mia mamma, senza fretta, assaporando questa leggera brezza che accarezza il mio volto: sono stata davvero fortunata.
Quanti dubbi avevo quando ho preso la decisione di aprire il mio negozio di scarpe online perchè tante amiche mi raccontavano la loro difficoltà a trovare il loro numero di scarpe. Oggi invece offro la possibilità ad ogni donna di acquistare comodamente da casa ogni tipo di scarpa, anche “Contromisura“. Purtroppo non sono riuscita fino ad oggi ad accontentare tutti i piedi ma sono sempre alla ricerca di nuove soluzioni per i piedi più problematici.
Sono certa che sarò in grado di soddisfare ogni tuo desiderio, specie se hai un piedino che calza dal numero 32 al numero 45.